La bottega dei Sandri da 160 anni a Revò per servire i residenti
Il negozio è stato fondato nel 1855 dal capostipite Lorenzo Passato di padre in figlio l’alimentari è oggi in mano a Cinzia
Bottega da quasi 160 anni, sempre di generi alimentari e sempre di proprietà della stessa famiglia. Questa la storia del negozio alimentari “Sandri” di Revò che nel 2013 ha ottenuto dal Comune la targa, meritatissima, di bottega storica avendo doppiato per ben tre volte il limite dei cinquant'anni di tempo, necessari per il riconoscimento. Come risulta dagli atti, capostipite della Ditta Sandri (fondato nel 1855) è stato Lorenzo Sandri, nativo di Denno che era stato assunto come agente presso la ditta Moggio di Cles proprietaria di alcuni negozi di generi misti tra cui quello di Revò. La sua storia è cambiata quando un giorno arrivò dall’esattoria delle tasse una lettera in cui si ravvisava un errore contabile sulle imposte da pagare. Da tale errore derivava una multa dall’importo notevole per quei tempi. Lorenzo si fece avanti presso il proprietario dei negozi e chiese di controllare i conti. Trovò l’errore dopo alcune notti passate in bianco a visionare i libri contabili e come ricompensa per il lavoro svolto e per aver evitato il contenzioso con l’erario il signor Moggio cedette a Lorenzo le licenze del negozio di Revò. Il proprietario dell’immobile era il padre della sua futura moglie: Rachele Visintainer di Cagnò. Attivo nella vita di paese divenne capo coro e oltre a gestire il negozio cominciò a commercializzare vino nei mercati austriaci e ad organizzare una macelleria dove i contadini portavano il loro bestiame a copertura degli impegni di spesa sostenuti nel corso dell’anno. Il suo primogenito, Silvio, gli subentrò nell’attività di commerciante e anche lui dimostrò di essere persona attiva e partecipe tanto che venne nominato più volte “podestà” del paese. Quello dei Sandri era un negozio di riferimento in quegli anni di miseria dove arrivava gente anche da altri paesi vicini. Molti vecchi del paese si ricordano che quando erano bambini andavano lì a chiedere le caramelle e il gestore, con aria burbera, era solito rispondere: “..No caramelle, ma pane da mangiare..”. Silvio sposò Eugenia Francisci di Romeno e di padre in figlio il negozio è finito nelle mani di Tullio. Sono gli anni sessanta e anche il mondo del commercio al dettaglio cambia e si evolve con sempre meno prodotti sfusi e sempre più merci in scatola. In uno dei viaggi per rifornirsi di derrate per il negozio Tullio, presso un grossista di Trento, conosce la moglie: Maria (Mariuccia, per tutti a Revò) Margoni. Si sposano e negli anni settanta decidono di ampliare il negozio e adeguarlo ai tempi. Oggi il negozio (associato alla Dao di Lavis, gruppo Conad) è gestito dalla figlia Cinzia, aiutata dalla mamma Mariuccia che ad 84 anni si occupa della cassa.
(g.e.)