«L’impianto Monte Nock aperto solo a singhiozzo»
Anita Oberzarzbacher, proprietaria de “La Stua”, contro la Altipiani Val di Non «Gli orari della seggiovia cambiano ogni giorno senza certezze per gli utenti»
MENDOLA. Anziana ed ammalata, costretta a tener aperto il locale per non perdere tutto il mio patrimonio. A dirlo è Anita Oberzarzbacher, 62 anni, titolare de “La Stua”, locale alla stazione di partenza della seggiovia Monte Nock, uno dei tre impianti in capo alla Società Altipiani Val di Non che fa riferimento ai Comuni della sponda sinistra della valle di Non. «Il personale non me lo posso permettere, con un locale che deve seguire gli orari di apertura della seggiovia che non danno nessuna certezza ai possibili utenti perché sono diversi ogni giorno, e così sono obbligata ad essere qui nelle poche ore in cui la seggiovia funziona anche se ho problemi di salute» - afferma la signora.
Nel mirino la politica della società impiantistica che – afferma la signora Anita – considera il Monte Nock il parente povero, una sorta di jolly da chiudere ed aprire a piacimento, senza una logica e tantomeno con una qualche prospettiva che miri a valorizzare la zona che non ha molte altre alternative. Come risulta dall'orario appeso all'ingresso del locale, la seggiovia il lunedì il giovedì è chiusa, il martedì e il venerdì è aperta dalle 17.30 alle 22.30, il sabato dalle 14.30 alle 16.30 e la domenica finalmente tutto il giorno, dalle 9 alle 16.30. «Mi dica lei come faccio a sopravvivere con un funzionamento del genere» - afferma mentre serve con un caffè l'unico avventore presente (era sabato scorso alle 15 circa) nell'ampio locale che – sottolinea – sta invano cercando di vendere già da qualche anno. «Purtroppo non ci riesco e anche quest'anno mi sono decisa ad aprire per la stagione invernale contando sulla promessa della Società che avrebbe cercato di agevolarmi e di aiutarmi. Davvero un bell'aiuto mi stanno dando. Questo locale è stato creato per la pista di sci, altrimenti non sta in piedi». Il Monte Nock è di proprietà della Altipiani val di Non Val di Non spa, l'unico rimasto alla società dopo la cessione lo scorso autunno alla Patrimonio Trentino della seggiovia alla Mendola e dello skilift Predaia, che ora sono gestite in affitto dalla Provincia con un incasso di 420.000 euro.
«Nonostante la stagione difficile il 23 dicembre abbiamo aperto l'impianto alla Mendola e in gennaio anche Predaia e Monte Nock, ma con sforzi importanti» - spiega il presidente della Altipiani Val di Non, Martin Slaifer Ziller. Gli orari di apertura – sottolinea – sono stati impostati per far fronte alle varie realtà ma con un occhio alle difficoltà di bilancio perché i numeri sono numeri. Attualmente la Società ha tre dipendenti fissi e 17 stagionali che devono alternarsi nelle tre stazioni. «Risorse da ottimizzare con margini di manovra che sono davvero scarsi. Capisco i problemi della signora Anita e cerchiamo di fare il possibile, ma oltre un certo limite non possiamo andare» - conclude Martin Slaifer Ziller che fra tre mesi è in scadenza con l'intero Cda.