Imer, una folla per l’ addio al medico Jardim

La Sala del Regno dei Testimoni di Geova non è riuscita a contenere tutti i suoi amici e conoscenti



PRIMIERO. Tantissima gente, oltre ogni credo religioso, ha partecipato alle cerimonia funebre di Roberto Jardim, il medico di 48 anni morto in modo ancora da accertare all’ospedale di Feltre, dove era stato ricoverato il 21 ottobre scorso. La “Sala del Regno” dei Testimoni di Geova a Imer non è riuscita ad accogliere i tanti che hanno voluto testimoniare, come si diceva al di là di qualsiasi credo religioso, la stima, la riconoscenza e l’apprezzamento per il medico e per la sua dedizione al servizio di coloro che avevano bisogno di cure.

Coloro che per la prima volta si sono accostati alla realtà della congregazione dei Testimoni di Geova a cui apparteneva da alcuni anni Roberto Jardim, hanno trovato una organizzazione scrupolosa fin dall’ingresso dell’ampio piazzale, dotato di un servizio d’ordine per smistare i partecipanti al rito funebre. Ed erano veramente tanti quelli venuti a dare l’ultimo saluto ad un uomo buono, disponibile, preparato nel suo lavoro di medico: suoi pazienti o i tanti che lo avevano conosciuto alla locale guardia medica, colleghi medici, personale del Distretto sanitario, tanti giovani, compagni ed amici, venuti a portare conforto ai figli adolescenti Leonardo e Cesare. I familiari, venuti anche dal Brasile, terra di origine del medico, attorniati da amici, hanno accolto tutti ai piedi dell’urna contenente le ceneri di Roberto Jardim, con grande dignità, anche se ammantata da tanta tristezza.

E’ stato Roberto Mancarella, anziano della congregazione dei Testimoni di Geova di Imer, a celebrare la cerimonia funebre, ricordando la figura del dottore, la sua dedizione alla famiglia, il suo percorso di avvicinamento e poi adesione ai Testimoni di Geova, il tutto punteggiato da una serie di letture di versetti tratti dalla Bibbia. La cerimonia si è chiusa con il canto religioso “Luce nell’oscurità”.













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