Il giro del lago a piedi resta un sogno

Sempre aperta la querelle della proprietà delle sponde di Caldonazzo


Gianluca Filippi


 ALTA VALSUGANA. Non è proprio dietro l'angolo la soluzione all'annosa questione della definizione dei confini tra area demaniale e proprietà private che bordano il lago di Caldonazzo. È quanto emerge dalla risposta ad un'interrogazione del consigliere provinciale dell'Upt Renzo Anderle, depositata in consiglio provinciale, che non lascia speranze di breve termine, anzi.  La Provincia, per mano del vicepresidente Alberto Pacher, ha, infatti, reso noto che sono in piedi due gruppi di cause: un primo gruppo comprendente quelle su cui è stata negata la sanatoria urbanistica e paesaggistico-ambientale nei riguardi di taluni privati che hanno costruito a suo tempo in prossimità del lago. Cause che hanno dato esiti positivi per la Provincia sul primo grado di giudizio davanti al Tar, ma sulle quali pendono ancora alcuni appelli al Consiglio di Stato. Un secondo gruppo riguarda invece le cause pendenti presso il Giudice specializzato delle Acque di Venezia e di Roma con cui si contestano da parte di alcuni privati i diritti e i confini demaniali della Provincia sul lago di Caldonazzo. Questo pone ancora dei limiti al libero transito lungo la sponda del lago. Il consigliere Anderle ha chiesto, infatti, i tempi previsti per consentirne il libero accesso.  «Il libero transito lungo le sponde del lago è in primo luogo subordinato all'esito dei giudizi pendenti - ha risposto la Provincia - nonché alla necessità di ridefinire il perimetro di alcune strutture ricettive che insistono sulla fascia di rispetto del lago per consentire la fruibilità pubblica delle rive». Tempi certi dunque non ce ne sono. Prospettive poco incoraggianti anche leggendo la risposta all'ultimo quesito del consigliere dell'Upt, riguardante la realizzazione di un percorso pedonale che consenta di percorrere l'intero periplo del Lago di Caldonazzo. Risponde la Provincia: «La realizzazione di un percorso pedonale intorno al lago rientra negli obiettivi di sviluppo turistico dell'area, ma in alcuni tratti di sponda risulta difficile procedere alla progettazione definitiva degli interventi». Da rilevare che sotto il profilo urbanistico «la realizzazione di un percorso pedonale circumlacuale risulta coerente col Piano urbanistico provinciale». Morale della favola: più di vent'anni non sono stati sufficienti per risolvere una situazione diventata quasi paradossale. Le cose procedono, ma i tempi si allungano. Nel frattempo i progetti rimangono al palo e il lago se lo gode qualcun altro.













Scuola & Ricerca

In primo piano