Il Belvedere alza bandiera bianca

Restano solo bar e pasti veloci: troppo pigri gli amanti dell'alta cucina



 RIVA. Dopo due anni di conti chiusi in rosso, Valentino Morandi e sua moglie Celeste hanno ammainato la bandiera: il ristorante Belvedere al Bastione, chiuso alla fine della scorsa stagione, non riaprirà più i battenti. Per i prossimi mesi è assicurata l'apertura del bar, dalle 10 alle 19 (chiuso il mercoledì) che può assicurare ai visitatori del torrione veneziano anche un servizio di pasti veloci, un piatto di spaghetti, un'insalata: niente a che fare coi famosi menù tipici trentini di Valentino. La ragione è ovvia: data la difficoltà dell'accesso, la cucina funzionava ad un terzo delle potenzialità mentre le spese rimanevano fisse a livelli alla lunga intollerabili. Nè lo spettacoloso colpo d'occhio sul Garda, nè la ristrutturazione dei locali secondo criteri di funzionalità e di qualità, nè infine la riconosciuta maestria dello chef (sul sito del Guardian, quotidiano inglese, un lettore raccomanda a chi passa da Riva di fermarsi al Belvedere del Bastione ad assaggiare una serie di piatti dai favolosi sapori) l'hanno vinta sui ripidi tornanti che scalano i 140 metri di dislivello dal centro al forte. Lo si poteva sospettare fin dall'inizio che l'andata e ritorno a piedi avrebbe scoraggiato gran parte della potenziale clientela, ed infatti la signora Morandi, prima di decidere la chiusura, ha chiesto durante un incontro col sindaco Mosaner che fine aveva fatto quel progetto di rilancio della vecchia seggiovia di cui s'era parlato a lungo in anni non lontanissimi. La Lido, per conto del Comune, aveva fatto eseguire dall'ing. Gobbi Frattini uno studio di fattibilità su un possibile collegamento: fra le tre soluzioni considerate, quella della cabinovia con partenza dal parcheggio Monte Oro era risultata migliore e più economica dell'ascensore verticale e di quello inclinato. Ma i circa 3 milioni necessari per realizzarlo non rientrano, ha precisato Mosaner, nelle previsioni del Comune, nemmeno nel medio periodo. E quella risposta è stata la mannaia per il ristorante: si fosse trattato di resistere ancora per un paio d'anni, si poteva parlarne, anche in considerazione del servizio che una presenza costante assicura ai visitatori del monumento. A fine ottobre Morandi deciderà qualcosa per i mesi successivi: nel 2010 alla scelta di tener aperto nei fine settimana sono seguite 18 domeniche di pioggia...













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