Il barbecue viaggia “on the road”

Francesco Fietta, 27 anni e laurea in tasca, girerà la Valsugana con un furgoncino cuocendo bistecche


di Marika Caumo


VALSUGANA. Ha messo da parte l'attività di famiglia per inseguire la sua passione. E trasformarla in lavoro. Così dal 18 febbraio, con il suo furgoncino nero sarà “on the road” per le strade della Valsugana, proponendo carne alla brace in stile americano. Facendo conoscere la cultura dello street food, il cibo di strada. Una scommessa imprenditoriale, quella del giovane Francesco Fietta, che merita di essere raccontata.

Francesco, 27 anni, è di Scurelle. Lo scorso anno è convolato a nozze con Sara e ora vive a Torcegno. Alle spalle una laurea in marketing e comunicazione a Verona con una tesi molto particolare: «Gli insetti come fonte di alimentazione: da cibo esotico a opportunità sostenibile». Una ricerca condotta anche tramite un questionario diffuso tramite Facebook (300 le persone che lo hanno compilato), in cui Francesco, incuriosito dall'argomento, mirava a capire come è visto questo tipo di alimentazione, le motivazioni per cui si è o meno disponibili a nutrirsi di insetti. «Animali percepiti come sporchi e portatori di malattie ma in realtà puliti ed esempio di alimentazione sostenibile. Ma è presto, non c'è ancora la cultura, non siamo pronti. Allora ho pensato, meglio che mi concentri sulla carne», spiega sorridendo Francesco, che da sempre ha una passione per il barbecue. «Dopo la laurea, ottenuta due anni fa, ho provato a seguire l'impresa di famiglia, un’azienda edile. Ma ho capito che non è la mia strada, così ho deciso di fare della mia passione un lavoro e portare qui il sistema americano di cottura», aggiunge. Di che si tratta? Di una lunga e lenta cottura e affumicatura della carne a brace di legna, in stile texano. Si utilizzano principalmente manzo, pollo e maiale. «Tagli particolari che qui non vengono valorizzati. Sono più gustosi ma necessitano di una cottura più lunga per farli diventare teneri e saporiti. Grossi pezzi di carne che vengono cotti anche 12-18 ore, che si sciolgono in bocca e hanno un gusto tipico affumicato», spiega Francesco che da anni fa esperimenti, guardando video, imparando tecniche e ricette che poi personalizza, ottenendo sempre il parere positivo di chi assaggia i sui piatti.

«E' una cosa nuova, particolare. Ho puntato sullo street food anziché sulla ristorazione tradizionale perché ti dà la possibilità di spostarti, di seguire gli eventi, andare anche fuori regione», spiega. A giorni andrà a ritirare il suo furgoncino, un grande carrello con pannelli solari, rigorosamente nero e allestito con barbecue, piastra, friggitrice, frigo. Insomma, un bel investimento iniziale. Da esperto in marketing, si è già creato un nome (Francesco Street Food. Barbecue & Grill on the road), un logo che è ripreso sul cappello, la maglietta e i taglieri, una pagina Facebook in cui aggiorna con le preparazioni e indicherà i suoi spostamenti, stoviglie biodegradabili. E un menu con una quarantina di piatti, una sessantina i panini, che combinano i vari gusti. Tutto ruota attorno alle specialità classiche, la “Holy Trinity” ovvero la santa trinità del barbecue: costine, pulled pork (maiale sfilacciato) e beef brisket (punta di petto di manzo affumicato). La carne, rigorosamente italiana e selezionata, arriva da una macelleria della zona, il carbone dall’Argentina mentre la legna per affumicare è di ciliegio, faggio e rovere dei boschi nostrani, con i pezzi che taglia a mano. Prepara anche i contorni e le salse, sempre fresche e abbinate alla carne proposta «in modo che ne esaltino e non ne coprano il sapore».

«Il 18 faccio l'inaugurazione in piazza a Scurelle, dove sarò anche il 19. E poi in giro, dove ci sono eventi e sulle strade, nei punti di passaggio. Molti associano lo street food al cibo unto e bisunto. Io punto alla qualità. Utilizzo prodotti freschi e di alta qualità, la cui preparazione ha bisogno di due ingredienti: tempo e passione. Che non hanno prezzo», conclude.













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