I Tramontin, l’alluvione e la rinascita
La storia della famiglia che ha le sue radici in Friuli e che ora ha un cognome legato indissolubilmente ai mobili
TRENTO. Mauro Tramontin (1955), seduto con la sorella Angela (1964) alla scrivania dell’ufficio dell’omonimo centro arredamenti di Lavis, apre un librone zeppo di fotografie di suo padre Gino (1925-2008). Si legge, ad esempio, che i nonni di Gino, Vincenzo (1860) e Caterina Franceschina (1862) erano contadini a Cavasso Nuovo in Friuli con poche migliaia di metri quadrati di campagna. Non potendo proprio sperare in un futuro migliore come agricoltore, il figlio Angelo (1891-1961) imparò l’arte del “posatore” diventando un maestro del famoso “terrazzo veneziano”. Lavorò in Friuli e sposò Caterina Stella friulana trapiantata a Milano e “ferrotramviera”. Scoppiata la grande guerra, Angelo finì in Russia e, tornato a casa, si imbarcò per l’America. Una normale (non per allora) appendicite lo costrinse a tornare in Italia per curarsi con la speranza di rientrare in America. M nel tentativo di rientrare in America venne raggirato per una consistente cifra avuta in prestito dalla banca. Da morirci di crepacuore. Dopo qualche esperienza lavorativa in Francia ed altre vicissitudini, alla fine della seconda guerra mondiale la famiglia si riunì a Cavasso Nuovo dove nel frattempo i tre figli (Vincenzo, 1920, Elio, 1923 e Gino) erano già cresciuti. Gino, compiuti i 12 anni fece il panettiere, poi l’operaio a Maniago e il partigiano sui monti friulani. Gli avvenimenti si susseguono tanto a tambur battente che il racconto merita ora il presente storico. Angelo che non ha dimenticato l’arte del piastrellista, e il figlio Gino, in mancanza di ferrovie andate distrutte dalla guerra, arrivano in autostop a Trento nel 1945. Fanno terrazzi veneziani in appalto ottenendo un certo successo, cosicchè Gino convince il padre a mettersi in proprio. Nel frattempo Gino, studiando alla sera si diploma capo mastro edile e di giorno lavora sodo con il padre. Dopo qualche anno (1954) Gino apre una propria azienda di commercio di materiali edili e piastrelle che è detentrice anche di un brevetto per solai prefabbricati costruiti e venduti in tutta la regione con successo. Nella Condini, la moglie, gli dà Mauro, Paola e Angela. Tutto fila liscio tant’è che l’azienda cresce aprendo un grande negozio in via Brennero. Grottesco, amaro eppure da raccontare con il sorriso sulle labbra: quel famoso 6 novembre 1966 l’Adige, esondando fa piazza pulita nella zona a nord di Trento dove abitava la famiglia. Mauro e il padre Gino stanno alla finestra guardando con sgomento la via Malvasia trasformatasi in un torrente sotto di loro. Mentre Mauro pensa soddisfatto che non andrà a scuola, Gino è ovviamente preoccupato per la merce che ha in magazzino che, forse che sì, forse che no, le acque possono portare via. A mano a mano che la merce passa sotto i suoi occhi galleggiando sull’acqua melmosa, Gino ne assegna con amarezza l’ormai ex proprietario: i mobili della bottega di Tizio, le automobili del salone di Caio, i pneumatici dell’amico Ipsilon, pensandosi miracolato non vedendo galleggiare anche i suoi di materiali. Quand’ecco spuntare da dietro l’angolo alcuni suoi scaldabagno. E’ la fine di un’illusione. Ma la vita deve continuare e infatti continua con la costruzione di una nuova grande sede a Ghiaie di Gardolo dove continuerà la vendita di prodotti per l’edilizia fino al 1983 quando Gino con l’ingresso dei figli dà una svolta all’azienda trasformandola nell’attuale centro arredamenti. I figli Mauro con la moglie Monica, e Angela con il marito Federico, danno un’ulteriore spinta tant’è che nel 1999 l’azienda viene ingrandita con l’acquisto dell’attuale sede a nord di Lavis. L’altra figlia Paola, sposata Ferrari, laureata in lingue, insegna tedesco in un liceo ed è un’apprezzata scultrice su legno e mosaicista. Per quanto riguarda la prossima generazione di arredatori non c’è che da sottolineare che i genitori hanno lasciato ampia scelta ai figli e che, almeno per il momento, Martino e Tatiana, laureati, figli di Mauro e Monica, lavorano già con soddisfazione a Londra mentre Beatrice, figlia di Angela e Federico, è studentessa.