Dorigatti in Cartiera: «È questo il Trentino più forte della crisi»
Visita allo stabilimento di Villa Lagarina che ha mantenuto mercato e livelli occupazionali investendo in innovazione
VILLA LAGARINA. I suoi livelli occupazionali sono quelli di prima della crisi: 77 dipendenti. Lo stabilimento lavora 24 ore su 24 per 320 giorni all’anno e i suoi prodotti, semilavorati per imballaggi e carta-tessuto da cui si ricavano i fazzoletti di carta, occupano saldamente la loro nicchia sul mercato internazionale. Ma non solo. Negli ultimi anni la proprietà ha investito capitali importanti nell’adeguare gli impianti alle esigenze moderne di risparmio di risorse ed ambiente. La Cartiera di Villa Lagarina lavora carta riciclata - quella che viene raccolta dal porta a porta anche in Vallagarina e a Rovereto - è autosufficiente dal punto di vista energetico, grazie ad un impianto termoelettrico alimentato a metano, e recupera dai processi produttivi una quantità significativa dell’acqua necessaria alle lavorazioni. Moltissima acqua: ce ne vogliono 9 litri per ogni chilo di carta prodotta. E lo sforzo nell’ottimizzazione delle risorse, nella duplice chiave di risparmio economico e tutela dell’ambiente, continua: la Cartiera sta valutando assieme ai comuni di Villa Lagarina, Nogaredo e Pomarolo la creazione di una rete di teleriscaldamento che riscaldi le abitazioni sfruttando il vapore di lavorazione della carta. Considerato che si parla di uno stabilimento nato nel 1968 e che viviamo in pieno l’era della delocalizzazione, un esempio di come anche la crisi si possa affrontare senza scaricarne gli effetti sui soli lavoratori e senza dichiarsi vinti in partenza.
La visita del presidente del consiglio provinciale Bruno Dorigatti alla Cartiera Villa Lagarina ha avuto proprio il senso di rendere merito ad un’azienda che funziona e che ha saputo evolvere. Cercando anche di ricavare da questo incontro esempio e buoni auspici per l’intero sistema produttivo trentino. Bruno Dorigatti ha salutato dirigenti e lavoratori di Villa Lagarina rinfrancato: «Questo - ha detto - è il fronte del Trentino che si proietta oltre la recessione economica» .
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