Rossi e kompatscher: «nulla di deciso»

Cie, spunta l’ex poligono militare di Roveré della Luna

TRENTO. Un centro di identificazione ed espulsione nell’ex poligono di tiro di Roveré della Luna, che ricade per due terzi in Trentino e per un terzo in Alto Adige, nel territorio di Salorno. Il...



TRENTO. Un centro di identificazione ed espulsione nell’ex poligono di tiro di Roveré della Luna, che ricade per due terzi in Trentino e per un terzo in Alto Adige, nel territorio di Salorno. Il progetto esce dalla mappa dei nuovi Cie stilata dal Ministero dell’Interno guidato da Marco Minniti. La volontà del governo è chiara: uno per ogni regione, ad eccezione di Molise e Valle d’Aosta. Ergo anche in Trentino Alto Adige. Dal censimento sulle strutture,chiesto con ogni probabilità al Ministero della Difesa, è emersa l’area dell’ex poligono: 15 ettari di terreno. Lì potrebbe sorgere un Cie adatto ad ospitare 80-100 persone. Il progetto ha preso in contropiede le Province di Trento e Bolzano, alimentando un giallo. Si tratta, infatti, solo di un’idea ma la possibilità che possa essere realizzato è concreta. Non a caso il presidente Arno Kompatscher ha subito levato gli scudi: «Prima di tutto dobbiamo capire quanto il nostro territorio abbia bisogno di un Cie. Io e il mio collega Ugo Rossi faremo sentire la nostra voce». Mercoledì prossimo è in programma la Conferenza Stato-Regioni a cui il ministro presenterà il suo piano. «Non ci è stato detto nulla», ha spiegato ieri Ugo Rossi, «posso immaginare che il poligono sia una supposizione essendo un’area di proprietà dell’esercito e al confine tra Trento e Bolzano». Nell’incontro con il ministro, mette però in chiaro il governatore, «vogliamo anche capire bene quale sarà la proposta sui metodi di calcolo per la distribuzione dei profughi (oggi al Trentino spetta lo 0,9% dei richiedenti asilo presenti sul territorio nazionale, ndr)».

«Aspettiamo l’incontro, ogni considerazione è prematura», frena l’assessora altoatesina Martha Stocker. La comunità di Salorno, ovviamente, è preoccupata. Il sindaco Roland Lazzeri resta in silenzio, ma la destra tedesca non ha perso tempo nel puntare il dito contro la soluzione ipotizzata dal governo. «Salorno non è e non potrai mai essere una soluzione - chiude Oswald Schiefer, Obamnn dell’Svp in Bassa Atesina - perché è un Comune che già ospita moltissimi stranieri. Avrebbe più senso farlo a Verona».













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