«Chiudo l’albergo a S. Colomba»
Enrico Pisetta si compera anche uno spazio sul giornale per spiegare nei dettagli le proprie ragioni
CIVEZZANO. Ha deciso di mollare tutto e andarsene e chiudere lo storico Albergo Lago Santa Colomba. E per spiegare le proprie ragioni ha pure acquistato una pagina sul Trentino (vedi a pagina 19 di oggi). Enrico Pisetta, evidentemente, s’è stancato di rimanere «solo e abbandonato», come lui spiega, in riva ad un lago in mezzo ai boschi del Calisio. Un luogo indubbiamente bello, affascinante, tranquillo, ma che a sua detta, avrebbe bisogno di qualche intervento. Per rilanciarne la fruibilità, evidentemente.
Un posto tranquillo, rilassante e d’estate anche fresco tanto che al pomeriggio, non di rado, è anche meta di rapide gite organizzate per piccoli gruppi di anziani qualche casa di riposo che proprio nella terrazza dell’albergo trovano un momento di relax fuori dalla quotidianità. Ma è proprio di una fruibilità quotidianità diversa che il luogo. Non a caso Pisetta sottolinea come negli ultimi anni «la situazione d’è fatta sempre più desolante: nessun parcheggio, nessun servizio o sottoservizi essenziali come bagni pubblici o rete fognaria, banchine degradate e sporche, guardrail rotti e mai sistemati, sentieri trascurati e segnaletica assente o distrutta, sottobosco quasi abbandonato». Ed ovviamente punta il dito contro il piano di rilancio della zona affermando che «sono ormai due anni che si sventolano piani e programmi di riqualificazione, strategie di pianificazione e valorizzazione turistico-ambientale, ma sino ad ora l’unico risultato concreto che si è stati in grado di ottenere è una serie di piccoli interventi, alcuni peraltro bloccati dalle autorità competenti, privi di coerenza e sinergia. Di interventi realmente migliorativi neanche l’ombra». E sottolinea pure che «la viabilità che conduce al lago, sia da Albiano che da Civezzano, avrebbe bisogno di importanti interventi di sistemazione o adeguamento, di sfalcio erba o pulizia lungo le carreggiate, anche per renderle utilizzabili come parcheggio a chi intende recarsi al lago. Le aree di sosta pubbliche sono pressoché inesistenti. Si potrebbe ampliare le zone di parcheggio pubbliche ricavate a ridosso del parco giochi, sviluppare lo stesso parco giochi, realizzare piccole aree di sosta attrezzate e soprattutto arricchire l’informazione e la segnaletica per l’utente, a che possa essere indirizzato lungo percorsi tematici integrate con l’area dei Canopi. Manca tutto questo, manca la base, l’essenziale».