Campiglio, Malga Vigo rinasce da bar-ristorante

L’intervento commissionato dall’Asuc di Dimaro al rendenese Ferrazza è stato tra i finalisti di REbuilt per la capacità di unire rispetto ed efficienza


di Walter Facchinelli


VAL RENDENA. Le malghe alpine della Val Rendena sono i muti testimoni di una tradizione agro-silvo-pastorale fatta di stenti e privazioni, luoghi dove il bestiame andava in alta quota e pascolando sfruttava le prative alpine producendo burro e formaggio e lasciando all’uomo il tempo della fienagione.

Oggi molti di quei luoghi sono divenuti rinomati luoghi turistici e di ristorazione. Tra questi la recentissima trasformazione della “Malga Vigo” a Madonna di Campiglio, posta poco a valle del lago delle Malghette. Da malga e stallone è stata convertita in ristorante in quota, favorita dalla vicina confluenza tra le piste da sci di Madonna di Campiglio e di Folgarida Marilleva, nella parte più settentrionale del massiccio Adamello–Presanella. E così l’Amministrazione Separata degli Usi Civici di Dimaro ha commissionato all’ingegnere Walter Ferrazza di Bocenago la trasformazione di stallone e cascinello in un ristorante bar con annessi locali a disposizione dei censiti di Dimaro.

Il progetto ha recentemente partecipato la IV edizione di REbuild, la convention nazionale di Riva del Garda, per la riqualificazione e gestione sostenibile dei patrimoni immobiliari. “Malga Vigo” è salita agli onori della cronaca nazionale figurando tra gli interventi finalisti, che possono essere realizzati sia in Italia che all'estero. Scopo del Premio è «mostrare casi concreti di fabbricati costruiti nel settore della riqualificazione sostenibile, valorizzando processi virtuosi per realizzare edifici di qualità in termini di costi, consumi, materiali e comfort».

L’ingegnere Walter Ferrazza ha concepito la definizione del nuovo utilizzo di Malga Vigo con l’intento di intervenire il meno possibile sull’esistente, limitando i cambiamenti morfologici, evitando stravolgimenti nei prospetti pur rinnovando funzioni ed usi e rendendo l’intero fabbricato efficiente dal punto di vista energetico. Suggestivo è stato l’inserimento di un collegamento coperto tra il cascinello e la stalla. «Questo volume - spiega lo stesso Ferrazza - è stato pensato per essere assolutamente identificabile come attuale rispetto agli edifici storici, realizzandolo con una struttura piramidale in legno lamellare e tamponamenti in vetro che permettono di “staccare” nettamente dal contesto costruito in pietra e consentire una visione imperdibile del panorama circostante».

L’intero progetto è stato pensato guardando allo sviluppo sostenibile «attraverso l’utilizzo di materiali eco-efficienti prodotti localmente, cercando di mantenere un alto rapporto tra qualità e costi e pensando ad una gestione con bassi consumi energetici». L’ingegner Ferrazza, presente al “Premio REbuild” ha sottolineato «si è trattato di un’attenta riqualificazione del patrimonio esistente e tradizionale Trentino e la vera sfida è stata quella di costruire pensando a nuovi modelli ed approcci che possano creare una nuova ricchezza sociale ed ambientale, un punto di partenza per far ripartire il mercato». Ed ha concluso «dobbiamo essere consci della responsabilità di incidere su un paesaggio alpino unico e patrimonio Unesco, senza dimenticare funzionalità e pratiche di gestione del territorio. Malga Vigo, complice una committenza sensibile e attenta al territorio, racchiude tradizione e modernità, i cardini del progetto a REbuild».













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