un nuovo ristorante

All’Acquaviva sbarca la cucina napoletana «doc»

TRENTO. Dalla Costa Amalfitana all'Acquaviva. Quello di Vincenzo D'Agostino (chef de rang), "Sasà" Piccolo (pizzaiolo) e Noemi Esposito (chef) è stato un viaggio mare-monti all'insegna dei sapori...



TRENTO. Dalla Costa Amalfitana all'Acquaviva. Quello di Vincenzo D'Agostino (chef de rang), "Sasà" Piccolo (pizzaiolo) e Noemi Esposito (chef) è stato un viaggio mare-monti all'insegna dei sapori veraci.

Il punto d'arrivo è "Casa Gjchi e Lory" all'Acquaviva sulla statale poco prima dello svincolo della tangenziale. Un vecchio locale che oggi si ripropone semplicemente come bar, ristorante, pizzeria "Acquaviva", ma con un asso da giocare per distinguersi nell'affollato mondo della ristorazione trentina: cucina e pizza napoletana. "Sasà" è, come lui stesso si definisce, un pizzaiolo cresciuto alla scuola di chi cercava i sapori e poco o nulla conosceva della composizione chimica dei prodotti: «I miei maestri sono stati i pizzaioli dei quartieri napoletani che facevano la pizza con le ricette tramandate da generazione in generazione».

Se dovesse consigliarne una? «La Delfi, ovvero una margherita col cornicione imbottito. Per capire se è buona bisogna andare su quella base, non travisata da altri ingredienti che alterano il gusto». Vincenzo è l'uomo della cucina che ha scelto Trento per raggiungere la sorella e i suoi cinque nipoti: «Serviamo cucina napoletana, pesce fresco e piatti tradizionali come lo possono essere l'impepata di cozze, la carbonara di mare o la frittura paranza. Le cozze vengono dalla Sardegna, mentre la mozzarella di bufala da Battipaglia».

Ma Vincenzo e Noemi non hanno ancora scoperto tutte le loro carte. In rampa di lancio ci sono le zeppoline, il fritto Italia, le lumachine di mare e i canolicchi. Ghiottonerie che hanno fatto il successo immediato di un locale aperto solo il 7 luglio. «Siamo andati ben oltre le nostre più ottimistiche aspettative, tanto che da soli cominciamo a non starci più dietro», affermano. A settembre via alle serate a tema che non saranno solo gastronomiche, ma anche di gioco come la tombola con i numeri raccontati con la fantasia napoletana. E quando sarà più freddo via con a' tazza e brodo di purp - in corrispondente meridionale, ci dice Vincenzo, del vin brulè - e poi la a'rampa e purp cibi di strada della Napoli che fu, ma anche sapori tradizionali che arrivano all'Acquaviva.













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