il concorso

La trentina Linda Gentilini alle finali del campionato nazionale di barlady

La titolare dell’Accademia del Gin di Trento gareggia con il cocktail “Alba Chiara”: “Ispirata dal colore che assumono le nostre montagne all’alba, un simbolo di femminilità che ben si addice al concorso”


Daniele Peretti


TRENTO. Linda Gentilini è una delle dieci finaliste del concorso “Lady Amarena Italia 2023” che hanno battuto la concorrenza di settanta barlady per un concorso tutto al femminile.

Ingrediente base lo sciroppo o l’amarena Fabbri, azienda organizzatrice del concorso, sul quale si è giocato di fantasia e di gusto. Linda Gentilini, titolare dell’Accademia del Gin di Trento in vicolo Colico, il suo cocktail l’ha chiamato Alba Chiara: “Pare scontata l’ispirazione alla canzone di Vasco, ma questa volta non è così. Il colore è rosa come lo sono talvolta le nostre montagne all’alba. Specialmente la Paganella che è una fortuna riuscire a vederla rosa ed indirettamente queste caratteristiche ben si adattano ad un concorso tutto al femminile” racconta.

Come ci si qualificava alla finale nazionale?

Accedeva chi riceveva il maggior numero di like per la ricetta che era pubblicata sul sito del concorso. Il 28 novembre a Roma il confronto sarà in presenza con una giuria composta da addetti ai lavori e le prime classificate accederanno alla fase europea del concorso.

Alba Chiara richiama le nostre montagne, ci sono altre componenti “trentine”?

La grappa Traminer della Distilleria Pilzer che si mischia col gin ed il succo di amarena con una decorazione finale di petali di rosa.

In attesa della giornata che potrebbe regalare a Linda una grande soddisfazione personale, la barlady trentina si coccola la sua Accademia del Gin fatta di atmosfere a base di gin, ben 400, più altre 12 di assenzio quest’ultima una particolarità unica in Trentino: “Mi piaceva affiancare al gin qualcosa di più originale – aggiunge – ma che avesse gli stessi tempi di consumazione fatti di sorsi, chiacchiere e riflessione. Quello dell’assenzio è un rito se pensiamo che viene servito con una fontanella dalla quale sgorgano delle gocce che vanno a sciogliere delle zollette di zucchero e solo quando lo saranno completamente, si potrà iniziare a bere”.

E tanto per spiazzare la clientela, il brindisi invernale di benvenuto lo si può fare con un brulè analcolico fatto col succo di mela. E per Natale?

“Stiamo preparando le palline di gin, le classiche decorazioni natalizie che però contengono gin ideali sia per addobbare l’albero, ma adatte anche per un regalino dell’ultimo momento decisamente originale”.













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